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Alfredo Codecasa's avatar

Sono rimasto abbastanza scioccato dalle affermazioni del giovane autore tedesco,specialmente quando afferma “ se il mio Paese viene invaso preferisco fuggire”.Una morale abbastanza comoda e utilitaristica,figlia probabilmente del benessere conseguente a 80 anni di pace,ottenuta certamente non per merito dj quelli che la pensavano come lui.

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Foreign Affairs's avatar

Alfredo, vero, è abbastanza sorprendente leggere certe parole e soprattutto vedere quanto siano condivise soprattutto nelle giovani generazioni. Ma se non vogliamo accettarle passivamente, dobbiamo chiederci la motivazione e la causa di tale rottura del contratto sociale e individuare un modo per ricostruirlo. Ne va del tessuto sociale dei nostri paesi.

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Alfredo Codecasa's avatar

Si’, ma come?

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Foreign Affairs's avatar

Puntando sui corpi intermedi, sulle scuole, le associazioni, anche sul valore della fede e della religione, fin troppo spesso diventata un mero orpello nei pensieri e nelle riflessioni delle nuove generazioni. Vanno ricreati interessi comuni, terreni condivisi di valori, principi e obiettivi. Solo così può formarsi un percorso comune ed un obiettivo condiviso, ovvero la salvaguardia dei principi democratici di uno Stato.

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Massimo Flore's avatar

E' una prospettiva interessante che anche io sto esplorando da qualche tempo. Come scrivi alla fine, è un'altra crepa nel contratto sociale. Solo che se smontiamo le democrazie liberali (con tutti i loro difetti e limitazioni), ciò che le sostituirebbe non è niente di meglio.

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Foreign Affairs's avatar

Ciao Massimo, quello che è effettivamente interessante comprendere attiene il "chi" le sta smontando.

Dal mio punto di vista c'è una convergenza di fattori davvero unica nella storia, che riguarda molteplici componenti - la qualità di informazione divulgata dai media, il ruolo dei social sulla formazione dell'opinione pubblica e, quindi, sull'esercizio consapevole del diritto di voto, la qualità e la stabilità delle classi dirigenti e, non ultimo, la portata dei temi attuali che hanno sempre più un perimetro globale e sempre meno nazionale, di fatto delegittimando l'operato dei governi e dei parlamenti nazionali e rendendoli inefficaci.

Dall'altro lato le autocrazie sembrano avere un più rapido iter deliberativo e decisionale, non devono ottenere autorizzazioni varie per entrare in guerra, bastando la decisione di un singolo individuo.

E' una sfida davvero difficile perché le minacce arrivano da più parti e di "pionieri" democratici non ne vedo in giro tantissimi.

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