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Gianni Berardi's avatar

Certamente non si torna indietro.

Bisognerebbe combattere rispondendo con la stessa moneta: inondare i social di contenuti credibili fabbricati con la AI che confondano le idee ai target elettorali della destra.

Alla fine andrebbero a votare solo gli elettori che hanno vera cognizione di causa.

Il vero problema è che spesso le alternative sono scarse e bisogna comunque votare turandosi il naso.

Sono curioso di vedere se l'esperimento delle primarie democratiche di New York con una proposta così estrema per il pubblico americano avrà successo anche a livello nazionale.

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Foreign Affairs's avatar

Gianni, corretto quello che dici. Il test Ny è interessante ma ha anche tante peculiarità. Sicuramente è l'ennesima sonora bocciatura per l'establishment del Partito Democratico che appoggiava Cuomo.

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Alfredo Codecasa's avatar

Non sono un esperto in materia, ma quello che mi sono sempre chiesto è se è logico,che siano le stesse piattaforme digitali a stabilire se il contenuto di un post sia corretto o meno. Troppo soggettivo e non trasparente.

Non dovrebbero essere al contrario i Governi a imporre che gli autori dei post non siano coperti da anonimato ma siano pubblici per chiunque li legga? E naturalmente perseguire chiunque pubblichi o condivida cose non veritiere.

E questo dovrebbe valere non solo per la politica ma per le cento altre schifezze che quotidianamente vengono pubblicate e commentate.

Ovviamente questo sarebbe fortemente osteggiato dai proprietari delle piattaforme,che in questo modo perderebbero moltissimi clienti.

Ma se li lasciamo fare poi non lamentiamoci.

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